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ANGELO BOTTERO

Angelo Bottero nasce a Mondovì il 2 ottobre 1927.

Angelo Bottero Chivasso

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Ha vissuto gran parte della sua vita a Chivasso, dove ha ricoperto anche l’importante carica di funzionario del comune di Chivasso per moltissimi anni: per la città, infatti, è stato un vero e proprio personaggio, un’istituzione. Non c’era avvenimento a Chivasso che non lo vedeva orgoglioso rappresentante della città e degli arbitri, tanto che, il 2 giugno 1967, fu nominato Cavaliere della Repubblica. La sua carriera sportiva iniziò nel 1947, quando venne qualificato come “aspirante arbitro” a Torino; nell’anno successivo la nomina ad “arbitro effettivo”.

Rimane a disposizione della Lega Regionale Piemontese fino al 1963: l’anno seguente, infatti, lo troviamo a disposizione della Commissione Arbitri Semiprofessionisti in qualità di guardalinee; dopo 
due anni di attività viene nominato Commissario Speciale (l’odierno Osservatore Arbitrale) a disposizione della Commissione Regionale Arbitri. Nel 1973 ottiene la qualifica di “Arbitro Benemerito”. Rimane a disposizione del C.R.A. piemontese per circa trent’anni, poi chiede ed ottiene di passare a disposizione dell’Organo Tecnico Provinciale per poter meglio seguire le giovani leve sezionali.
Già! La sezione, la sua seconda casa… Era più facile trovare Angelo in sezione che nella propria dimora! Il “Cavaliere” era stato l’instancabile artefice della sua fondazione: il 20maggio 1976 i suoi sforzi furono premiati quando l’A.I.A., nella persona del suo segretario – Luigi Orlandini – ne ufficializzava la fondazione, con l’immediato trasferimento dalla sezione di Torino per Angelo e una trentina di associati di Chivasso e dei comuni limitrofi.
Angelo Bottero Chivasso
Fu l’inizio di una seconda “carriera” di Angelo: segretario e cassiere di tanti presidenti di sezione (Santacroce, Ventura, Spegis, Meaglia, Menghini, Cacace e l’attuale Sasanelli). Lui è stato al loro fianco come un’ombra, fedele, ma severo ed intransigente con tutti. Ma la sua vera passione erano gli arbitri, soprattutto se giovani: li seguiva nelle partite, prodigo di consigli e, perché no, di tirate d’orecchi. Non c’era esordio in cui Angelo non era in tribuna, con gli occhi lucidi d’orgoglio e soddisfazione per il traguardo raggiunto: era quasi più contento ed emozionato dell’arbitro stesso.
Angelo Bottero Chivasso